La legge di bilancio 2018 prevede l’estensione della fattura elettronica a tutti i soggetti IVA, a partire dal 1 gennaio 2019. Ma già a partire da luglio 2018 ci saranno delle novità.
A partire dal 1° luglio 2018 le aziende italiane avranno l’obbligo di fatturazione elettronica per quanto riguarda tutte le operazioni riguardanti le cessioni di benzina o di gasolio per motori, nonché per le prestazioni di subappaltatori nel caso di contratti di appalti pubblici.
Questa sarà la prima fase, che sarà poi seguita l’anno seguente (1° gennaio 2019) dalla seconda: Obbligo di fatturazione elettronica B2B, ovvero per le operazioni tra soggetti privati.
CHE COSA SIGNIFICA FATTURAZIONE ELETTRONICA TRA PRIVATI:
Che cos’è la fatturazione elettronica tra privati? La fattura elettronica tra privati, è una normale fattura B2B emessa, ricevuta, firmata e conservata però, in maniera digitalizzata.
Ciò significa che la fatturazione B2B, ossia Business to Business o altrimenti detta fatturazione tra privati, invece che essere in formato cartaceo è emessa o ricevuta in qualunque formato elettronico in grado di assicurare l’autenticità dell’origine, l’integrità del contenuto e la leggibilità della fattura dal momento della sua emissione fino al termine del suo periodo di conservazione [D.P.R. 633/1972, art. 21, comma 3].
Dal momento che dal giugno 2014, la fattura elettronica è diventata obbligatoria per tutti i titolari di partita IVA che intrattengono rapporti commerciali con le PA, l’Agenzia delle Entrate insieme alla Sogei, hanno messo a punto un sistema gratuito per le fatture elettroniche PA, chiamato SdI, Sistema di interscambio.
Il SdI, è utilizzabile quindi sia delle PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI che dalle società, imprese e professionisti per emettere e ricevere, secondo modelli standardizzati definiti dall’Agenzia delle Entrate (XML), le fatture elettroniche, al fine di garantire loro l’autenticità e l’integrità mediante l’apposizione della firma elettronica di chi ha emesso il documento, e la loro conservazione per 10 anni.
La fatturazione elettronica B2B, consiste quindi nell’utilizzare questi stessi standard messi a punto dall’Agenzia delle Entrate per la fatturaPA anche per la formazione (XML), trasmissione e ricezione (tramite SdI) della fattura elettronica tra privati, e la successiva conservazione digitale.
PERCHE’ QUEST’OBBLIGO:
Le disposizioni in materia di fatturazione elettronica previste nella legge di bilancio 2018 rientrano tra le misure mirate ad aumentare la capacità dell’amministrazione di prevenire e contrastare efficacemente l’evasione fiscale e le frodi IVA. Vediamo insieme qualche dato:
– Il gap IVA (il divario tra l’IVA teoricamente incassabile in base a dati macroeconomici i l’IVA realmente incassata) è stimato per l’anno 2014 in 37 miliardi € (1/4 in ambito B2B e 3/4 B2C) il che significa che circa 1/3 dell’Iva non viene incassato a seguito di evasione, omessi versamenti, frodi, etc (Center for social and economic research).
– – I tempi medi di pagamento della Pubblica Amministrazione sono di 131 giorni quando la media europea è di 36 giorni
– – In termini di attrattività nell’avviare iniziative di business e di ore necessarie per essere tax compliance, siamo negli ultimi posti in Europa (Banca Mondiale)
– – In termini di corruzione siamo collocati al terzultimo posto nell’Eurozona (Transparency International)
– – Continua a crescere la diseguaglianza sociale.
QUANTO SI PREVEDE DI RECUPERARE:
Riportiamo i dati direttamente dall’Agenzia dell’Entrate:
TUTTE LE MANOVRE PER COLMARE IL GAP IVA
Questa manovra fa parte di un progetto più ampio di lotta all’evasione fiscale, per contrastare il GAP IVA e che finora ha visto mettere in atto le seguenti azioni:
– – Obbligo di comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute
– – Obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA
– – Obbligo generalizzato di adozione del Reverse Charge
– – Obbligo generalizzato di adozione della fattura elettronica B2B tramite lo SDI
L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati professionisti non porterà vantaggi solo per lo Stato, che riuscirà a prevenire in modo più efficace l’evasione, ma anche per le imprese, che non saranno più obbligate a presentare l’elenco dei dati delle fatture emesse e ricevute. Queste, infatti, saranno ovviamente già in possesso dell’Amministrazione finanziaria.
Un altro beneficio di questa semplificazione sarà fin da subito esplicito nella dichiarazione IVA precompilata, nonché nei relativi modelli F24, anch’essi precompilati. I tempi da dedicare alla gestione e alla contabilità, dunque, sembrano essere destinati ad accorciarsi concretamente.
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