Comunicazioni Dati IVA. Cosa c'è da sapere per un invio corretto dei dati - EdiSoftware - Soluzioni Gestionali
31 Maggio 2017 #noidiedisoftware

Comunicazioni Dati IVA. Cosa c’è da sapere per un invio corretto dei dati

Ci siamo. Il termine per l’invio è stato prorogato al 12 giugno ma vediamo nel dettaglio quali sono gli errori da evitare nella prima comunicazione delle Liquidazioni IVA

 

Il termine per la presentazione delle liquidazioni IVA è stato prorogato al 12 giugno prossimo, ma ci sono alcuni passaggi a cui fare attenzione per una corretta trasmissione dei dati.

 

Non bisogna effettuare nessun invio se:

In assenza di operazioni attive e passive la comunicazione dei dati delle liquidazioni IVA non va inviata. Attenzione perchè non va effettuato nessun invio anche in assenza di crediti di periodi precedenti da riportare nelle liquidazioni successive.

Le correzioni sono sempre possibili:

È sempre possibile rettificare una comunicazione relativa alla liquidazione Iva di un periodo dell’anno, inviandone un’altra per lo stesso periodo di riferimento. In questo caso  è tenuta valida dall’Agenzia l’ultima comunicazione spedita a livello cronologico.

 E’ necessario indicare l’Iva a debito della liquidazione

Nella comunicazione va indicata l’Iva a debito della liquidazione, anche se l’importo non è stato effettivamente versato o se viene eventualmente regolarizzato successivamente attraverso il ravvedimento operoso.

In presenza di debito non superiore a 25,82 euro, il versamento non va eseguito ma deve essere portato nella comunicazione successiva, all’interno del rigo VP7 e concorre a formare il risultato della liquidazione periodica.

 Come vanno gestiti i crediti di imposta:

Il rigo VP9 («Credito anno precedente») della comunicazione deve essere compilato nel periodo di liquidazione in cui il contribuente decide di utilizzarlo in compensazione verticale, mentre non va mai indicato il credito utilizzato in compensazione orizzontale.
Nel rigo VP8, invece, va inserito l’intero importo del credito del periodo precedente e non solo la quota utilizzata in detrazione, ma al netto dell’importo eventualmente chiesto a rimborso o in compensazione con il modello Iva Tr.

I fornitori che applicano lo split payment:

I fornitori che applicano lo split payment indicano l’imponibile nel rigo VP2 («Totali delle operazioni attive») della comunicazione senza inserire l’imposta nel rigo VP4, al cui versamento è tenuto direttamente il cliente, pubblica amministrazione. Quest’ultimo soggetto riporta, quale Iva a debito, nel rigo VP4 della comunicazione, anche l’Iva di cui si rende debitore per effetto dello split payment, ma solo con riferimento alle operazioni che riguardano la sua sfera commerciale.

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Fonte FAQ Agenzia Entrate